Perchè, purtroppo abbiamo dato una risposta sbagliata ad una legittima istanza.
I cambiamenti climatici, un ambiente sempre più inquinato ed antropizzato, la globalizzazione delle patologie, negli ultimi decenni hanno fortemente compromesso le capacità produttive del settore.
Da qui la legittima esigenza degli apicoltori di fronteggiare adeguatamente queste criticità.
Poi è arrivata la risposta sbagliata.
Non abbiamo avuto la perspicacia di dare fiducia alla capacità di resilienza della nostra ape, magari avviando un lungo e faticoso lavoro collettivo di miglioramento di questa caratteristica. Non abbiamo avuto la perspicacia di lavorare sulle straordinarie caratteristiche di adattabilità della ligustica, universalmente riconosciute.
Abbiamo scelto la strada apparentemente meno faticosa e più breve.
Abbiamo scelto una scorciatoia.
Abbiamo acquistato genetica dall’estero. Abbiamo incominciato ad ibridare senza logica scientifica. Abbiamo confuso la variabilità genetica con la confusione genetica.
All’inizio qualche risultato si è pure visto, magari grazie a fenomeni certi come l’eterosi, ma di fitness molto improbabile.
Alla lunga, però, la strada si è rivelata sbagliata. Basta vedere i numeri del settore, da quando è incominciata questa importazione selvaggia.
Meno miele e più costi legati alle nutrizioni.
Sono dati non opinioni.
Ecco perché noi diciamo “fermatevi finché siete ancora in tempo”.
Il nostro futuro si chiama ligustica. Senza se e senza ma.